Occhio secco

Cause E Terapie Contro La Blefarite a Catania

La superficie dell’occhio, per mantenersi sana, deve essere continuamente lubrificata e protetta dall’essiccamento. I meccanismi che mantengono l’idratazione oculare sono due:
  • la protezione delle palpebre offerta durante il sonno;
  • la lubrificazione della superficie oculare, offerta dal film lacrimale, continuamente rinnovata dal costante ammiccamento palpebrale.
Le lacrime sono un prodotto molto sofisticato e complesso e sono generate dalla ghiandola lacrimale principale che si trova sotto la palpebra superiore, dalle ghiandole lacrimali accessorie poste nella congiuntiva e dalle ghiandole di Zeis, Moll e soprattutto Meibomio, che si trovano nello spessore delle palpebre. Le lacrime sono composte per il 90% da una soluzione acquosa, da mucina, che le tiene adese alla superficie dell’occhio, e da una porzione oleosa che, stratificandosi sulla superficie della lacrima, come fa il petrolio sull’acqua del mare, ne impedisce l’evaporazione.
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Idratazione e pulizia grazie al film lacrimale

Lo scopo del film lacrimale non è soltanto quello di idratare la superficie oculare, ma anche quello, assieme all’ammiccamento palpebrale, di tenere pulita la superficie della cornea e di tenerla perfettamente levigata, otticamente perfetta. Se la cornea fosse asciutta, infatti, come la pelle, sarebbe lievemente irregolare. La cornea è la lente più importante del sistema diottrico oculare e, come ogni lente, per funzionare bene deve essere perfettamente levigata. Il film lacrimale, stratificandosi sulla cornea, rende la superficie corneale bagnata perfettamente liscia e quindi otticamente adeguata. 

Immaginate un lago di montagna: il paesaggio circostante ve ne è specchiato soltanto se la superficie è perfettamente liscia e non increspata dal minimo alito di vento. Basta disturbare l’uniformità della superficie dell’acqua buttandovi un sasso perché il paesaggio riflesso immediatamente scompaia.
Dottore oculistico
Analisi della secrezione lacrimale

I fastidi causati dalla carenza di secrezione lacrimale

Una carenza di secrezione lacrimale provoca sensazioni spiacevoli quali prurito, senso di corpo estraneo, bruciore, lacrimazione paradossa; può provocare anche però fluttuazioni nella qualità della vista perché, come nel paesaggio di montagna, una superficie corneale non perfettamente lubrificata non è neanche perfettamente liscia e quindi diventa otticamente peggiore.

Una carenza di secrezione lacrimale, il cosiddetto “occhio asciutto”, può verificarsi per una carenza della porzione mucinica, della porzione acquosa o della porzione oleosa. Le tre carenze possono essere, in varia misura, tutte presenti oppure una delle tre carenze essere prevalente rispetto alle altre. I sintomi dei vari tipi di disfunzione lacrimale possono essere quindi diversi in base al tipo di carenza nel fluido lacrimale di quel particolare paziente. Non esiste quindi un unico quadro clinico di occhio asciutto perché i sintomi, e quindi anche la terapia, differiscono da caso a caso.

Le cause principali dell’occhio asciutto

Le cause più comuni di occhio asciutto sono:
  • età;
  • disfunzioni ormonali compresa la menopausa;
  • aver portato per un lungo periodo lenti a contatto;
  • malattie sistemiche reumatologiche;
  • diabete;
  • dieta asciutta;
  • raro ammiccamento;
  • cause ambientali come atmosfera asciutta e/o ventilata;
  • malattie palpebrali come la blefarite;
  • esiti di cheratocongiuntiviti;
  • effetti collaterali di terapie sistemiche o locali.
Intervento di chirurgia oftalmica
Verifica dell'occhio secco

Diagnosi dell’occhio secco

La diagnosi si basa sulla tipicità dei sintomi e sui seguenti esami:
  • Shirmer test;
  • B.U.T.;
  • Colorazione con fluorescina e/o verde di lissamina;
  • Topografia corneale;
  • Inflammadry test;
  • Biomicroscopia oculare;
  • Test dinamico con Acutarget HD.
Lo studio di Catania è l’unico nel sud Italia a essere attrezzato con la strumentazione Acutarget HD. Tale strumento permette di eseguire una valutazione dinamica e oggettiva della secrezione lacrimale del paziente consentendo una diagnosi sensibile e precisa e la possibilità di seguire nel tempo l’evoluzione del disturbo e l’eventuale risposta alla terapia prescritta.

Trattamento per ridurre l’occhio secco

La terapia delle condizioni di disfunzione lacrimale parte con la possibile eliminazione delle cause predisponenti e dal miglioramento dell’umidità ambientale, ove possibile. Le lacrime artificiali saranno sempre prescritte e andranno instillate con una frequenza che varia da caso a caso. Può essere utile associare una terapia sistemica con integratori alimentari specifici. 

Nei casi, e sono frequenti, di infiammazione concomitante, una terapia corticosteroidea topica sarà associata nei primi tempi e poi abbandonata. In alcuni casi potrà essere associata una terapia con ciclosporina. Da qualche tempo è disponibile inoltre una terapia fisica di biostimolazione delle ghiandole lacrimali con luce pulsata.
Anziana sottoposta a visita oculistica
Analisi ghiandole lacrimali

La biostimolazione delle ghiandole lacrimali con luce pulsata

La biostimolazione avviene tramite la stimolazione delle ghiandole con un trattamento breve e confortevole eseguito da una luce pulsata molto intensa somministrata alla cute palpebrale inferiore, ad occhi chiusi. Il trattamento non necessita di anestesia e promuove, senza farmaci, la propria secrezione lacrimale migliorando i sintomi per un periodo molto lungo: da 6 mesi a 2 anni. 

Il protocollo prevede una fase di iniziale di 3 trattamenti: a tempo 0, dopo 15 giorni e dopo un mese, seguiti in genere da un solo trattamento di richiamo annuale. Il trattamento è eseguito nel nostro studio ed è ambulatoriale. Subito dopo il trattamento si può continuare con le normali occupazioni della giornata.

Il trattamento Lipiflow

Il trattamento con Lipiflow riscalda e massaggia le palpebre eseguendo un drenaggio delle ghiandole di Meibomio e promuovendone il normale funzionamento. Anche il trattamento con Lipiflow è ambulatoriale e confortevole e può essere eseguito nel nostro studio situato a Catania.

A differenza dell'uso di lacrime artificiali, che compensano, ma non curano la malsecrezione lacrimale, luce pulsata e Lipiflow sono delle vere terapie che consentono di fare a meno delle gocce o ridurne molto la frequenza di applicazione.
Occhiali da vista
Diagnosi della blefarite

Principali cause della blefarite

La blefarite è una condizione caratterizzata da un cattivo funzionamento delle ghiandole site nel bordo palpebrale con conseguente infiammazione dell’occhio. La blefarite è qui trattata assieme all’occhio secco perché le due condizioni si associano spesso. Le ghiandole di Meibomio e quelle di Zeiss e Moll hanno il loro orifizio di scarico sul bordo palpebrale.

La secrezione di queste ghiandole, quando tutto funziona bene, è oleosa e chiara. La secrezione delle ghiandole di Meibomio si mescola alle lacrime con ogni ammiccamento e si stratifica sulla parte acquosa per evitarne l’evaporazione.

Alterazione della secrezione delle ghiandole di Meibomio

Quando la secrezione delle ghiandole di Meibomio si altera, la secrezione diventa densa e giallastra e accadono tre cose:
  • il velo lipidico che protegge le lacrime dall’evaporazione si rompe e la lubrificazione oculare non è più efficiente;
  • l’alterata secrezione lipidica viene aggredita dai batteri normalmente presenti sul bordo palpebrale con formazione di saponi che irritano la superficie oculare. L’occhio si irrita, diventa rosso e lacrima (fenomeno paradosso dell’occhio “asciutto” che lacrima);
  • la secrezione lipidica alterata diventa talmente densa che si formano dei “tappi” che occludono lo sbocco della ghiandola con la formazione di cisti che danno origine a tipici rigonfiamenti della palpebra chiamati “calazi” e “orzaioli”.
Riproduzione di bulbo oculare a fini educativi
Occhiale di prova

La blefarite squamosa

La blefarite a volte si manifesta con la comparsa di scagliette furfuracee alla radice delle ciglia (blefarite “squamosa”). Il bordo palpebrale è arrossato e le ciglia tendono a cadere o comunque rimanere più corte. 

Questo aspetto è tipico della blefarite detta “squamosa”. Le forme di blefarite spesso coesistono potendosi trovare squame, tappi e iperemia dello sbocco delle ghiandole e orzaioli nello stesso paziente.

Cosa provoca la blefarite?

Le cause della blefarite sono spesso costituzionali. Frequente è l’associazione con la rosacea che è una malattia della pelle. Come nell’occhio asciutto, anche aver portato a lungo lenti a contatto può determinare un cattivo funzionamento delle ghiandole di Meibomio.
A volte è presente un’infestazione da parte del parassita “demodex folliculorum” che si ciba appunto della squamette tipiche della blefarite.
Strumenti oftalmici specializzati
Paziente di studio oculistico

Diagnosi e trattamento della blefarite

Il trattamento cambia in base al tipo di blefarite.
In tutti i casi il primo trattamento consiste nel migliorare il tipo di secrezione delle ghiandole di Meibomio rendendolo più fluido. Questo può essere ottenuto con l’assunzione di acidi grassi della serie omega 3. Il dosaggio è di almeno un grammo al giorno. 

Nella dieta, gli omega 3 si trovano nella frutta secca e nel pesce azzurro. Inoltre, riscaldando la palpebra la secrezione viene sciolta e così si mescola meglio con le lacrime e tende a non formare tappi. Gli impacchi caldi (temperatura intorno a 50 gradi) possono essere eseguiti bagnando una pezzuola nell’acqua calda del rubinetto e tenendola applicata (rinnovandola) per 5 minuti sull’occhio chiuso oppure, come fanno spesso negli Stati Uniti, riscaldando una patata nel forno a microonde e applicandola sulle palpebre attraverso una protezione in stoffa. 

Presso il nostro studio di Catania è inoltre in vendita una speciale mascherina con compresse autoriscaldanti. La mascherina è pratica perché permette di eseguire la terapia mentre si sta comodamente sdraiati in poltrona. Un’ulteriore alternativa, molto più efficace, consiste nel trattamento con una apparecchiatura che si chiama "Lipiflow" che contemporaneamente riscalda e massaggia la palpebra e le ghiandole di Meibomio al suo interno. Dopo il trattamento con "Lipiflow" la ghiandole funzionano meglio per parecchi mesi ottenendo la risoluzione del sintomo di occhio asciutto legato alla blefarite.

Prodotti per la detersione delle palpebre

La pulizia del bordo palpebrale è indispensabile soprattutto nelle forme di blefarite squamosa. Sono in vendita delle specifiche salviettine medicate o dei prodotti di detersione palpebrale appositi che il medico non tarderà a prescrivere. Quando se ne è sprovvisti, il baby shampoo molto diluito può essere una alternativa “casalinga” (meglio di niente). Alcuni di questi prodotti farmaceutici di detersione contengono tea tree oil, estratto appunto dalle foglie dell’albero del tè (che non è quello le cui foglie si usano per la preparazione del famoso infuso, le foglie del tè come bevanda provengono da una camelia cespugliosa). Il tea tree oil ha proprietà disinfettanti attive contro i parassiti del bordo palpebrale. 

Al fine di regolare la secrezione delle ghiandole di Meibomio possono anche essere prescritte tetracicline a basse dosi per lunghi periodi.
In tutti i casi di blefarite con disfunzione lacrimale, una specifica lacrima artificiale “oleosa” dovrà essere instillata per migliorare la qualità della lubrificazione dell’occhio. Da qualche tempo è disponibile inoltre una terapia fisica di biostimolazione delle ghiandole lacrimali con luce pulsata.
Dottore oculista

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